MODIFICHE AL CODICE DELLA CRISI D’IMPRESA E DELL’INSOLVENZA

Disposizioni integrative e correttive a norma dell’articolo 1, comma 1, della legge 8 marzo 2019, n. 20, al decreto legislativo 12 gennaio 2019, n. 14, recante “Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza in attuazione della legge 19 ottobre 2017, n. 155” (decreto legislativo – esame preliminare)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro della giustizia Alfonso Bonafede, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo che introduce disposizioni integrative e correttive al Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza.

Il testo chiarisce il contenuto di alcune disposizioni e apporta modifiche dirette a meglio coordinare la disciplina dei diversi istituti previsti dal Codice.

Il decreto interviene, tra l’altro, al fine di:

  • chiarire la nozione di crisi, sostituendo all’espressione “difficoltà” quella di “squilibrio” e ridefinendo il cosiddetto “indice della crisi”, in modo da renderlo maggiormente descrittivo di una situazione di insolvenza reversibile piuttosto che di una situazione di predizione di insolvenza;
  • riformulare le norme riferite alle situazioni in presenza delle quali è possibile presumere lo svolgimento, da parte di un’impresa, dell’attività di direzione e coordinamento;
  • chiarire la nozione di gruppo di imprese, precisando che sono esclusi dalla definizione normativa oltre che lo Stato anche gli enti territoriali;
  • ridefinire le “misure protettive” del patrimonio del debitore;
  • rendere più stringenti le norme relative alla individuazione del componente degli “Organismi di composizione della crisi d’impresa” (OCRI) riconducibile al debitore in crisi.

Bozza indici “Crisi D’Impresa”

Ultimamente si fa tanto parlare della normativa riguardante la “Crisi d’Impresa” e in particolare quali saranno i parametri che potranno determinare la crisi. Lo studio di questi indici è in capo al CNDEC (Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili) e al momento ha rilasciato una bozza. Vi riporto sotto il sistema gerarchico dell’applicazione degli indici e Vi invito ad approfondire l’argomento al seguente articolo.

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Buona lettura.

Ceo: leader digitali

Se è vero che il leader è colui che trascina e se è vero che oggi le aziende devono essere 4.0, per la legge transitiva, un leader deve essere digitale. Qualsiasi azienda oggi deve comunicare, al proprio interno, come all’esterno, ma non può non comunicare, il rischio è quello di diventare dei “loser”. Ho trovato questo articolo leggetelo e ditemi cosa ne pensate.

L’uso fuori controllo della e-mail

Sono ormai anni che sento da parte di tanti miei interlocutori, lamentarsi per il numero di mail che ricevono e a mio avviso sarebbe utile istruire le persone all’utilizzo. Quante mail riceviamo all’ora? E quante sono inutili? Pensate a quanto sarebbe più produttivo per tutti, ricevere solo mail alle quali possiamo dare il ns contributo. Ed invece no, mail su mail, per le quali il destinatario viene messo a conoscenza “perchè non si sa mai”. Altrimenti detto, chi come me ha avuto la fortuna di iniziare a lavorare quando non c’erano ancora le mail, se un problema arrivava sulla scrivania di una persona, questa doveva cercare di risolverlo; ed invece ora se lo stesso problema arriva allo stessa persona però in formato mail, questo viene inoltrato e poi ancora. A tal proposito ho anche trovato questo articolo dove vengono riportate alcune delle semplici regole per la scrittura di una mail. Proviamo a costruire assieme il corso all’utilizzo delle mail? Parto dalla prima domanda: chi invitare? Tutti o solo alcune figure?

Perchè il cloud nelle aziende?

Non tutti sanno che all’inizio dell’era industriale, chi voleva utilizzare l’energia elettrica doveva prodursela, mentre ora si paga il consumo ad una società che eroga questi servizi. Allo stesso modo fino a poco tempo fa chi necessitava di soluzioni IT, doveva acquistare il bene (o la licenza d’uso), mentre ora si può pagare il servizio “a consumo” senza dover più sostenere importanti costi iniziali. Il vantaggio maggiormente percepito è quello di poter usufruire della miglior tecnologia a piccoli prezzi (definiti e in funzione dell’uso). Alcuni esempi di servizio cloud? La posta web, il back-up, strumenti di collaborazione, disaster recovery, negozi online, etc. Inoltre il cloud permette di poter utilizzare il servizio in tempi ridotti: pensate che nel caso del server on premise si deve ordinare il materiale, una volta arrivato (15-20 gg?), assemblarlo, configurarlo, portarlo all’utilizzatore; nel caso del server in cloud, il tempo di accedere alla consolle di configurazione et voilà, è pronto al travaso dei dati e alla configurazione. Inoltre mentre con il server on premise si tende a configurarlo in previsione delle esigenze future, con il “cloud liquido” è possibile iniziare con una configurazione adatta alle proprie esigenze e poi all’aumentare delle richiesta di prestazioni (CPU, RAM; HD, etc) si aumentano le risorse attribuite; altrimenti detto si possono anche prevedere le tariffe per il consumo extrasoglia, ovvero quella che può essere una spesa ipotetica qualora sia necessario sporadicamente utilizzare delle risorse che normalmente non necessitano (automaticamente, senza alcun intervento umano). Quindi, perchè non usufuirne? L’ostacolo che maggiormente si presenta è la banda necessaria, purtroppo diverse aree geografiche non sono coperte adeguatamente.