Non tutti sanno che all’inizio dell’era industriale, chi voleva utilizzare l’energia elettrica doveva prodursela, mentre ora si paga il consumo ad una società che eroga questi servizi. Allo stesso modo fino a poco tempo fa chi necessitava di soluzioni IT, doveva acquistare il bene (o la licenza d’uso), mentre ora si può pagare il servizio “a consumo” senza dover più sostenere importanti costi iniziali. Il vantaggio maggiormente percepito è quello di poter usufruire della miglior tecnologia a piccoli prezzi (definiti e in funzione dell’uso). Alcuni esempi di servizio cloud? La posta web, il back-up, strumenti di collaborazione, disaster recovery, negozi online, etc. Inoltre il cloud permette di poter utilizzare il servizio in tempi ridotti: pensate che nel caso del server on premise si deve ordinare il materiale, una volta arrivato (15-20 gg?), assemblarlo, configurarlo, portarlo all’utilizzatore; nel caso del server in cloud, il tempo di accedere alla consolle di configurazione et voilà, è pronto al travaso dei dati e alla configurazione. Inoltre mentre con il server on premise si tende a configurarlo in previsione delle esigenze future, con il “cloud liquido” è possibile iniziare con una configurazione adatta alle proprie esigenze e poi all’aumentare delle richiesta di prestazioni (CPU, RAM; HD, etc) si aumentano le risorse attribuite; altrimenti detto si possono anche prevedere le tariffe per il consumo extrasoglia, ovvero quella che può essere una spesa ipotetica qualora sia necessario sporadicamente utilizzare delle risorse che normalmente non necessitano (automaticamente, senza alcun intervento umano). Quindi, perchè non usufuirne? L’ostacolo che maggiormente si presenta è la banda necessaria, purtroppo diverse aree geografiche non sono coperte adeguatamente.