Il 22 marzo 2017 si è tenuta la seconda edizione del Forum dell’Economica Digitale, evento organizzato da Facebook e dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria, con il patrocinio del Comune di Milano e la partnership della Rai. A questo evento hanno partecipato oltre 2 mila persone e 40 relatori tra cui citiamo Vincenzo Boccia (Presidente Confindustria), Enrico Cereda (Presidente e AD IBM Italia), Luca Colombo (Country Director Facebook Italy), Sandro de Poli (Country CEO General Electrics), Luciano Floridi (Professore di Filosofia ed Etica dell’Informazione University of Oxford), Marco Gay (Presidente Giovani Imprenditori Confindustria), Andrea Guerra (Presidente Esecutivo Eataly), Teo Musso (Fondatore Birra Baladin) Giuliano Poletti (Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali), Carlo Purassanta (AD Microsoft) e molti altri personaggi rilevanti nel mondo del digitale.
Qual’era il fine del convegno? Sensibilizzare la società e in particolare gli imprenditori all’uso del digitale come driver per la crescita. Una frase che ho trovato sul loro sito che a mio avviso è il sunto degli interventi è “Oggi la domanda è come anticipare la rivoluzione, senza subire le conseguenze del progresso. Competitività ed efficienza, sono questi i pilastri del cambiamento.”
E’ necessario cogliere l’opportunità del digitale, perchè secondo l’Ocse oggi il 50% della forza lavoro in Italia non possiede capacità informatiche o le possiede in modo molto limitato, ma allo stesso tempo il 22% delle posizioni digitali aperte in Italia non trova candidati, questo è un gap importante da colmare.
Marco Gay pone l’attenzione sul processo di trasformazione dell’industria e dei processi produttivi verso il digitale. «Oggi abbiamo anche un’opportunità con l’industria 4.0: vale quattro punti di PIL nei prossimi tre anni, vale 110 miliardi in più di ricavi per le imprese nei prossimi cinque anni grazie alla digitalizzazione di prodotti e servizi». Inoltre ha ricordato che nonostante l’Italia sia il terzo brand a livello mondiale, è comunque solo venticinquesima per digitalizzazione in Europa e le imprese non possono prescindere dall’innovazione. E conclude dicendo «Il cambiamento siamo noi, il futuro siamo noi, ecco perché Now is Next».
Angelo Trocchia, presidente Unilever Italia ha fatto riferimento al lancio di Hellmann’s, la maionese di origine americana dicendo «Per la prima volta il lancio di un brand è stato fatto solo sul digitale, non siamo andati sui mezzi tradizionali. E i contenuti cambiavano in continuazione a seconda dei momenti della giornata». Impossibile da concepire con la comuicazione tradizionale e se vogliamo anche interessante e coinvolgente, un modo moderno per approcciare il pubblico. Trocchia ha poi proseguito illustrando la pubblicità del Cornetto affermando che è stato «Un successo enorme che ha fatto schizzare verso l’alto la brand equity di Cornetto». Ha poi tuonato dicendo «Il digitale non è inteso più come un’attività collaterale, ma centrale di tutta la campagna sul brand».
Stavo leggendo i tweet e trovato alcuni di questi così belli, che che ho pensato di pubblicare per voi una selezione dei migliori.
I social media possano essere una leva strategica per sfruttare le nuove modalità di way to market per raggiungere i consumatori
Con Industria 4.0 ci giochiamo il ruolo del nostro manifatturiero nel mondo
Tra 2 anni non avremo aziende digital e non, ma aziende che stan sul mercato o che ne sono rimaste fuori
Parlare di industria 4.0 significa parlare del prodotto e del processo, significa trasformare il modello di business di un’azienda
Siate paranoici per evitare attacchi online: la sicurezza nelle aziende è ancora molto poco esplorata
Tutti hanno (tantissimi) dati ma nessuno sa come usarli. Il plus delle aziende, nel mondo 4.0, è la conoscenza
Il digitale è un driver di sviluppo per la politica economica del Paese