Mi sono imbattuto su questi due articoli, dove il primo riporta uno studio condotto da TAG Innovation School, Cisco Italia e Intesa Sanpaolo, con il supporto dei ricercatori del Master in Digital Transformation per il Made in Italy ed enfatizza quanto è necessario “Industria 4.0” in quanto contribuirà alla riduzione dei costi, all’aumento di produttività, e al miglioramento della relazione con i clienti e dell’organizzazione interna. Anche in questo articolo viene evidenziato come la digitalizzazione delle aziende italiane è ben lontana dagli standard degli altri paesi industrializzati e il secondo articolo lo conferma, infatti viene evidenziato come ci sia ancora poco interesse in merito alle applicazioni, alle strategie e agli obiettivi. Alcuni pensano ancora ad Industria 4.0 come un’opportunità fiscale, lo è, ma va anche oltre, è un’occasione per cambiare mentalità.
Industria 4.0
FED 2017
Il 22 marzo 2017 si è tenuta la seconda edizione del Forum dell’Economica Digitale, evento organizzato da Facebook e dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria, con il patrocinio del Comune di Milano e la partnership della Rai. A questo evento hanno partecipato oltre 2 mila persone e 40 relatori tra cui citiamo Vincenzo Boccia (Presidente Confindustria), Enrico Cereda (Presidente e AD IBM Italia), Luca Colombo (Country Director Facebook Italy), Sandro de Poli (Country CEO General Electrics), Luciano Floridi (Professore di Filosofia ed Etica dell’Informazione University of Oxford), Marco Gay (Presidente Giovani Imprenditori Confindustria), Andrea Guerra (Presidente Esecutivo Eataly), Teo Musso (Fondatore Birra Baladin) Giuliano Poletti (Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali), Carlo Purassanta (AD Microsoft) e molti altri personaggi rilevanti nel mondo del digitale.
Qual’era il fine del convegno? Sensibilizzare la società e in particolare gli imprenditori all’uso del digitale come driver per la crescita. Una frase che ho trovato sul loro sito che a mio avviso è il sunto degli interventi è “Oggi la domanda è come anticipare la rivoluzione, senza subire le conseguenze del progresso. Competitività ed efficienza, sono questi i pilastri del cambiamento.”
E’ necessario cogliere l’opportunità del digitale, perchè secondo l’Ocse oggi il 50% della forza lavoro in Italia non possiede capacità informatiche o le possiede in modo molto limitato, ma allo stesso tempo il 22% delle posizioni digitali aperte in Italia non trova candidati, questo è un gap importante da colmare.
Marco Gay pone l’attenzione sul processo di trasformazione dell’industria e dei processi produttivi verso il digitale. «Oggi abbiamo anche un’opportunità con l’industria 4.0: vale quattro punti di PIL nei prossimi tre anni, vale 110 miliardi in più di ricavi per le imprese nei prossimi cinque anni grazie alla digitalizzazione di prodotti e servizi». Inoltre ha ricordato che nonostante l’Italia sia il terzo brand a livello mondiale, è comunque solo venticinquesima per digitalizzazione in Europa e le imprese non possono prescindere dall’innovazione. E conclude dicendo «Il cambiamento siamo noi, il futuro siamo noi, ecco perché Now is Next».
Angelo Trocchia, presidente Unilever Italia ha fatto riferimento al lancio di Hellmann’s, la maionese di origine americana dicendo «Per la prima volta il lancio di un brand è stato fatto solo sul digitale, non siamo andati sui mezzi tradizionali. E i contenuti cambiavano in continuazione a seconda dei momenti della giornata». Impossibile da concepire con la comuicazione tradizionale e se vogliamo anche interessante e coinvolgente, un modo moderno per approcciare il pubblico. Trocchia ha poi proseguito illustrando la pubblicità del Cornetto affermando che è stato «Un successo enorme che ha fatto schizzare verso l’alto la brand equity di Cornetto». Ha poi tuonato dicendo «Il digitale non è inteso più come un’attività collaterale, ma centrale di tutta la campagna sul brand».
Stavo leggendo i tweet e trovato alcuni di questi così belli, che che ho pensato di pubblicare per voi una selezione dei migliori.
I social media possano essere una leva strategica per sfruttare le nuove modalità di way to market per raggiungere i consumatori
Con Industria 4.0 ci giochiamo il ruolo del nostro manifatturiero nel mondo
Tra 2 anni non avremo aziende digital e non, ma aziende che stan sul mercato o che ne sono rimaste fuori
Parlare di industria 4.0 significa parlare del prodotto e del processo, significa trasformare il modello di business di un’azienda
Siate paranoici per evitare attacchi online: la sicurezza nelle aziende è ancora molto poco esplorata
Tutti hanno (tantissimi) dati ma nessuno sa come usarli. Il plus delle aziende, nel mondo 4.0, è la conoscenza
Il digitale è un driver di sviluppo per la politica economica del Paese
Quali sono i costi di una fattura cartacea?
Nel post precedente, ci siamo detti che la fattura cartacea può costare dai 23 ai 27 euro cadauna, ora vediamone la composizione.
Lato del fornitore, li possiamo riassumere in:
1) redazione della fattura: hardware, software, carta, ricontrollo dei dati inseriti, pre-data entry,data entry in contabilità ;
2) invio della fattura: bolli e buste, imbustare le fatture, affrancare le buste, postalizzare le buste;
3) archivio: archiviazione, classificazione, ricerche, duplicati, spazio per archivio, distruzione fatture;
4) gestione degli incassi: ricezione dei pagamenti, controllo e riconciliazione, solleciti di pagamento, data entry in contabilità;
5) richieste: spiegazioni telefoniche, invio copie di fatture;
6) dispute e controversie: errori di fatturazione, produrre ed inviare una nuova fattura, dispute e controversie;
7) gestione della tesoreria: pessima gestione della tesoreria, difficoltà nell’outsourcing della gestione della tesoreria.
Passando ad analizzare la composizione dei costi della fattura cartacea dal lato del cliente, li possiamo riassumere in :
1) ricevimento della fattura: ricezione delle buste, apertura delle buste;
2) controllo e smistamento: catalogare e smistare le fatture, riscontro con gli ordini, pre-data entry, data entry in contabilità;
3) archivio: archiviazione, classificazione, ricerche, duplicati, spazio per archivio, distruzione fatture;
4) gestione dei pagamenti: approvazione del pagamento, controllo e riconciliazione, data entry in contabilità;
5) richieste: spiegazioni telefoniche, invio copie ricevute di pagamento;
6) dispute e controversie: errori di fatturazione, richiesta di invio nuova fattura, dispute e controversie;
7) pessima gestione della tesoreria, difficoltà nell’outsourcing della gestione della tesoreria stessa.
I 7 trend tecnologi per il 2017
Interoute ha stilato un elenco delle tendenze tecnologiche più importanti in vista dell’anno in corso.
- Il boom della Digital Transformation. La digitalizzazione è un tema non più procrastinabile. Sempre più aziende guardano alla migrazione dei servizi e delle applicazioni, dalle infrastrutture fisiche proprietarie al cloud, come a una soluzione non solo percorribile, ma anche vantaggiosa: la domanda è in crescita – due terzi dei CEO considerano la digital transformation al centro delle proprie strategie di crescita.
- Internet of everything, everywhere. Big Data, sharing economy e smart cities, il futuro è qui – e oltre un milione di aziende in Italia stanno investendo su questa tecnologia. La rivoluzione IoT è in atto: per il 2017 serviranno reti performanti e data center adeguati a supportarla.
- L’E-commerce si consolida. L’anno prossimo gli italiani spenderanno il doppio rispetto al 2013 per gli acquisti online, un tasso di crescita tra i più alti al mondo. Un dato che avrà una ricaduta positiva anche dal punto di vista tecnologico: l’obiettivo è quello di potenziare i sistemi di sicurezza e ottimizzare la “responsive experience”.
- La containerizzazione diventerà una valida alternativa aziendale. Il boom si è già registrato nel 2016, con sempre più imprese che hanno scelto infatti di servirsi di reti cloud e di usufruire di infrastrutture basate su container. Nel 2017, questo trend crescerà ancora: network e computing, infatti, sono sempre più collegati, e gli sviluppatori potranno controllare e gestire i crescenti livelli delle proprie infrastrutture fisiche attraverso un codice.
- L’IT bimodale diventerà una necessità. Saper gestire, in parallelo, due modalità di fornitura dell’IT – una focalizzata sulla stabilità, l’altra sull’agilità – è sempre più necessario per tutte quelle aziende che vogliono infrastrutture e piattaforme di sviluppo ottimizzate. Le aziende lo hanno compreso e stanno iniziando a investire in questa direzione.
- Lo “Skills shortage” (carenza di abilità) è un fenomeno in crescita. La carenza di profili adeguati rappresenta il più grande ostacolo per le aziende: senza risorse non c’è crescita, e senza crescita l’innovazione non può prendere forma. Una chiave del successo del 2017 sarà quindi la ricerca di partnership tecnologiche strategiche.
- La Data Protection assume sempre più valore. La proposta di General Data Protection Regulation (GDPR), concepita dall’UE con l’obiettivo di regolamentare la protezione dei dati, inizierà ad avere un impatto concreto sulle attività delle aziende. Organizzazioni e fornitori dovranno, quindi, cercare soluzioni che offrano una compliance completa, per non dover affrontare controversie legali.
Mancano le risorse economiche per l’innovazione.
Di norma pensiamo di essere sempre il fanalino di coda in merito a budget per l’IT, ma questo studio di Lenovo da dei risultati diversi. Ciò non toglie che c’è ancora tanta strada da fare. Leggi l’articolo
Con Industria 4.0 terreno fertile per il cybercrime
Industria 4.0 significa connettività, vuol dire IoT, è sinonimo di crescita ed innovazione. Ma vuol anche dire più spazio ai cybercrimimali, si rende quindi necessario proteggersi, non a caso è uno dei punti previsti dagli incentivi. Questo articolo lo spiega molto bene.
Informatizzare vuol dire trasformare l’azienda? Dipende dal pensiero dell’imprenditore.
Trovo questo articolo veramente illuminante, spiega per bene che non è necessario acquistare macchinari nuovi, ma dipende dall’approccio che si ha. Leggi l’articolo
Dall’interesse agli ordini per Industria 4.0
Da questo articolo tratto da “Il Sole 24 ore”, è evidente come si stia passando dall’interesse agli ordini per prodotti legati ad Industria 4.0. Articolo de “Il Sole 24 ore”
Se i macchinari sono già installati prima del 2017, il software può essere ammortizzato?
La competenza dell’investimento in beni materiali condiziona anche il bonus sul software, precisa Il Sole: se l’acquisto del bene immateriale industria 4.0 avviene nel 2017 ma il software viene utilizzato per impianti acquistati in precedenza, il bonus non spetta.
Ammortamento software embedded in ottica industria 4.0
Interessante precisazione in merito all’ammortamento in ambito industria 4.0… http://bit.ly/2l0iak9